Ricerca

Off Topic

Solo contenuti originali

Tag

Enrica Bardetti

Acqua di mare di Charles Simmons (Sur, 2019)

L E T T U R E


Articolo di Enrica Bardetti 

«Bene, è deciso dunque», disse, mettendosi comodo in una poltrona e accendendosi un sigaro. «Ognuno racconterà la storia del suo primo amore. Cominciate voi, Sergej Nikolaevič»
                                  Ivan Turgevev, Primo amore, 1860

Acqua di mare di Charles Simmons è un romanzo universale, se per universale intendiamo quel tipo di narrazione che parla a tutti, nella quale tutti si riconoscono. E’ una definizione che può sembrare un tantino esagerata se mettiamo questo di Simmons al cospetto di titoli come Madame Bovary di Gustave Flaubert o Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald tanto per citarne due a caso, ma già leggendo l’esergo, che ce ne anticipa l’argomento, abbiamo la prima conferma: chi non ha avuto un primo amore? L’amore è un tema universale, il primo amore lo è per eccellenza.

“Era l’estate del 1963 mi innamorai e mio padre annegò”

Continua a leggere “Acqua di mare di Charles Simmons (Sur, 2019)”

Pontescuro di Luca Ragagnin (Miraggi edizioni, 2019)

L E T T U R E


Articolo di Enrica Bardetti 

«C’era il paese e altri che vivevano nel paese, non molti, qualche bambino, un po’ di vecchie, gli animali. Il paese si chiamava Pontescuro».
«Si chiamavano Gené, che non sapeva cosa sono i pensieri, e si chiamavano Emilio, detto il Zuntura, l’aggiustatutto, che tutto sapeva aggiustare tranne il suo cuore. Si chiamavano Làinfondo, perché il nome non gliel’avevano mai dato e allora indicava dove viveva, e si chiamavano Ciaccio, come il verso degli uccelli, don Andreino e don Antonio perché erano dei preti, e c’era Furàza, la vongola, una cosa che non si può aprire senza il prezzo di ucciderla». 
Siamo nella bassa padana, anno 1922. Gli avvenimenti storici che hanno interessato l’Italia in questo e negli anni a venire, fatti di camice nere di tentativi di resistenza e di passi che marciano sulla capitale, sono solo echi che non oltrepassano la cortina di nebbia che qui delinea il contorno delle cose e delle persone.

Continua a leggere “Pontescuro di Luca Ragagnin (Miraggi edizioni, 2019)”

Vera Giaconi: 10 storie tra le pieghe scomode delle relazioni familiari

I N T E R V I S T A


Articolo di Enrica Bardetti 

Vera Giaconi, scrittrice argentina di origini uruguaiane, è alta e slanciata. Ha lunghi capelli scuri, occhi profondi che si rischiarano quando le labbra si schiudono in un sorriso, mentre fa il suo ingresso alla libreria Diari di bordo di Parma di Alice Pisu e Antonello Saiz dove presenta «Persone care», la sua ultima raccolta di racconti. Durante l’incontro, una libera conversazione tenuta dalla traduttrice letteraria e docente di russo e spagnolo Silvia Sichel, la scrittrice è tradotta da Giulia Zavagna, che ha curato anche la versione italiana del libro per Sur. Questa casa editrice indipendente nata a Roma nel 2011, inizialmente specializzata solo in letteratura latinoamericana, da fine 2015 propone anche la collana BIG SUR, dedicata alla narrativa e saggistica anglo-americana.

Vera Giaconi nasce a Montevideo nel 1974. La sua storia è comune a quella di tanti Uruguaiani costretti all’esilio dalla dittatura dopo il colpo di stato del ’73. A soli nove mesi insieme alla madre raggiunge il padre in Argentina, ma dopo poco tempo anche qui i militari prendono il potere ed è costretta insieme alla famiglia a vivere sotto un regime dittatoriale simile a quello da cui erano scappati. Vera oggi vive e lavora come editor e redattrice freelance a Buenos Aires, città dove è cresciuta. Con la raccolta di racconti «Seres queridos» (Persone care) è stata finalista nel 2015 al Premio Internacional de Narrativa Breve Ribera del Duero: il più prestigioso riconoscimento per raccolte di racconti in lingua spagnola, che grazie all’alta partecipazione di opere narrative provenienti anche da fuori della Spagna, in particolare dall’America, ha superato per importanza altre competizioni internazionali più conosciute.

Persone care raccoglie dieci racconti incentrati sulle relazioni di amore e amicizia.  Scritti con prosa elegante, asciutta, precisa, mai banale trattano di rapporti familiari, di sentimenti in bilico tra odio e amore, rancore e devozione. Dieci racconti in cui l’inquietudine e la minaccia latente aleggiano in modo quasi impercettibile nella vita dei protagonisti; una raccolta di situazioni e personaggi umani, fragili e imperfetti dove il non detto la fa da padrone, lasciando al lettore libertà di interpretazione e un certo turbamento a fine lettura.  

Continua a leggere “Vera Giaconi: 10 storie tra le pieghe scomode delle relazioni familiari”

Stefano Corbetta: dalla dimensione istintiva delle note alla misura delle parole

I N T E R V I S T A


Articolo di Enrica Bardetti 

Incontro Stefano Corbetta ai Diari di Bordo, una piccola libreria situata nel centro storico di Parma. Gestita da Alice Pisu e Antonello Saiz, librai preparati e abili divulgatori che con costanza e fervore animano il panorama culturale cittadino, la libreria propone incontri con autori di case editrici indipendenti. Oggi è la volta della marchigiana Hacca, fondata da Francesca Chiappa e di Sonno Bianco, l’ultimo lavoro di Stefano Corbetta, appunto.

Stefano Corbetta, nome relativamente nuovo nel panorama letterario (è al suo secondo romanzo), è invece piuttosto noto per la sua abilità con le bacchette, grazie alle quali gli appassionati di jazz lo hanno conosciuto negli anni scorsi. Sonno bianco è la storia di due gemelle identiche, Emma e Bianca, inseparabili finché un terribile incidente le divide e costringe Bianca in un letto di ospedale, dentro una bolla fatta di silenzio e attesa. Emma è allora costretta a crescere, intrappolata nel sonno della sorella, in un’esistenza fatta di sensi di colpa con accanto una madre, annientata dal dolore e chiusa nella solitudine della sua stanza per proteggere un segreto, e un padre che a fatica prova a preservare i fragili equilibri rimasti.

Stefano Corbetta ai Diari di Bordo con Alice Pisu e Antonello Saiz

Continua a leggere “Stefano Corbetta: dalla dimensione istintiva delle note alla misura delle parole”

Uno spettro a Capodanno

Antonio Ligabue – Autoritratto, olio su faesite, 1953/54

Racconto breve di Enrica Bardetti

Berta non si vedeva da giorni in paese, ma nessuno ci aveva fatto caso.
Erano tutti troppo presi dai preparativi del Natale alle porte, per notare la mancanza di quella donna.
Il vecchio Gigi adesso era seduto al bancone con un bicchiere di bianco in mano. Ascoltava Ugo parlare ai clienti del bar di quel fatto successo dieci giorni prima che era ancora sulla bocca di tutti. Chi l’avrebbe mai detto eh, Gigi? Lui, in tanti anni di servizio alla Pubblica Assistenza di cose ne aveva viste, anche strane, ma una cosa così, mai.

Continua a leggere “Uno spettro a Capodanno”

Stai lontana dall’uomo nero

Bambina nei campi, 1916, Mario Puccini – olio su tela

Racconto breve di Enrica Bardetti

La casa degli zii materni della bambina si trova in collina. Dick, il cane lupo dello zio Berto, è steso all’ombra con gli occhi chiusi e la lingua penzoloni; sposta la coda tozza da un lato all’altro del corpo per allontanare le mosche che non lo lasciano in pace. Le api volano, bbbbzzzz, da un fiore all’altro, bbbbzzzz, fermandosi giusto il tempo per farsi un goccetto di nettare. La bambina è seduta sull’asse di legno con le mani appese alle corde. Fa qualche passo indietro, si dà una bella spinta, allunga le gambe e mentre sale la gonna del vestitino di sangallo rosa si alza, scoprendole le cosce. Alza il viso e lo offre all’aria che le sposta la frangia e le asciuga il sudore dalla fronte. Gli occhi le si riempiono di azzurro e di neri battiti di ali. Piega le ginocchia e quando scende ritrova l’erba umida sotto i piedi. Da sotto il portico arrivano le voci e le risa familiari dei grandi che raccontano aneddoti tra fette di salame e bicchieri di vino rosso. Chiude gli occhi: esprime un desiderio. Li riapre e la guarda sorpresa: non c’è una compagna di giochi davanti a lei, ma una farfalla con le ali rosse e nere.

Continua a leggere “Stai lontana dall’uomo nero”

La donna che dispensa abbracci

dettaglio dell’opera Gli addii di Francoforte – Renato Guttuso 1968, olio su tela

Racconto breve di Enrica Bardetti

L’appartamento è un quadrilocale in una palazzina con rifiniture anni settanta. Si trova in zona Porta Nuova, a Torino, poco distante dalla stazione. L’arredamento, in stile nordico, semplice e privo di elementi superflui, rispecchia il carattere di Cecilia che è in piedi in soggiorno, con il viso rivolto alla porta d’ingresso e la schiena che sfiora le tende bianche, con stampe di piccoli cuori écru, appese ai vetri della porta finestra. Ha in mano una sveglia digitale che ha preso dal mobile in frassino appoggiato alla parete, sulla sua destra. Tra poco la poserà sul tavolino quadrato di fronte al divano di tessuto azzurro con grandi cuscini a fiori blu dove si siederà.

Continua a leggere “La donna che dispensa abbracci”

Senza parole

Gustave Courbet, uomo disperato-autoritratto (1819-1877)

Racconto breve di Enrica Bardetti

Sta dritto davanti allo specchio del bagno. E’ uno specchio rotondo, con una cornice sottile e dorata. I capelli ancora arruffati e sulla guancia sinistra due righe verticali: tracce del sonno profondo indotto dai barbiturici buttati giù la sera prima, con un abbondante bicchiere di acqua, come da prescrizione. Continua a leggere “Senza parole”

Conchiglie

GIORGIO DE CHIRICO – BAGNANTI SOPRA UNA SPIAGGIA  olio su tela

Racconto breve di Enrica Bardetti

E’ scoppiata l’estate. In Pianura Padana, tra Piacenza e Parma dove abito io, succede così: fino al giorno prima una piacevole brezza entra dalle finestre aperte e fa roteare le pesanti tende di cotone bianco tese per schermare i raggi del sole; il giorno dopo invece è tutto fermo, non si respira. Oggi è domenica. Continua a leggere “Conchiglie”

Sito web creato con WordPress.com.

Su ↑